Manuale di autodifesa verbale
Il morbido vince il duro. Il debole vince il forte. Lao Tsu
Come devo reagire ai commenti idiote e inopportuni? …Senza perdere la calma e provocare un litigio?
2 Comunicazione anziché confronto. Dimostrarsi superiori.
L’obiettivo non è vincere l’aggressore opponendogli resistenza e contrattaccarlo bensì dirottare le sue mosse verso il bene con una serie di movimenti, in modo che l’attacco non abbia successo e non possa essere ripetuto. Andrè Protin
Come possiamo affrontare i commenti malvagi degli altri evitando gli scontri?
Mi riferisco alle battute idiote, le osservazioni stupide, le perfide punzecchiature.
Analizziamo da vicino la situazione. Qualcuno ci dice qualcosa che al nostro orecchio suona come un’offesa o una critica, un’osservazione villana o una battuta idiota. Ed ecco che nella nostra testa è partito un razzo più veloce della luce.
Si è sembrato un attacco. Ma lo era davvero? Cosa ha spinto quell’altro ad usare quelle parole?
Esiste una strategia in grado di aiutarci che Barbara Berckhan chiama la “controdomanda-antidoto”, che è una controstrategia che ci permette di rispondere a un commento offensivo estrapolando dall’osservazione ricevuta solo le parole che ci hanno colpito e poi domandare all’altro l’esatto significato. Questo è il primo passo, domandare anziché dare di matto o andarsene offesi.
Chiedendo spiegazioni permettiamo al nostro interlocutore di essere più precisi o di scoprire il motivo reale di tale osservazione.
Per porre la controdomanda-antidoto è necessario un po’ di autocontrollo. Un esempio di controdomanda è ad esempio: commento: “Quello che lei dice è una sciocchezza”; controdomanda: “Non capisco:cosa intende per ‘sciocchezza’?”
Ascoltare quello che risponde. Se l’interessato continua a rispondere con termini offensivi, potete comunque continuare a reagire con le controdomande-antidoto.
Se non torna subito alla ragione, chiudete il discorso. Dite chiaramente cosa provate: “Il tuo commento mi ha ferito, vorrei sapere cosa ti ha portato a dire una cosa simile”. A questo punto c’è la probabilità che l’altro vi spieghi cosa si nasconde dietro la sua frecciatina. Concedeteli del tempo per tirare il sassolino dalla scarpa.
Critiche represse e malumori accumulati sono i motivi più frequenti degli attacchi verbali, che lancia frecciatine sta dicendo indirettamente “ce l’ho con te” e la controdomanda è un invito pacifico a risolvere la questione. Punta sulla comunicazione, anziché sul confronto. Dimostra di essere liberi tanto da proporre al vostro interlocutore il dialogo, pur avendo tutti i motivi per andare su tutte le furie. Questo è quello che si chiama dimostrarsi superiori.
Tutto quello che siamo è il risultato dei nostri pensieri. Dhammapada.
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